Ci sarà più Cina. E non mangeremo con le bacchette. Ma studieremo Confucio e il Tao. E venderemo loro i nostri garage. Ci sarà un anno tutto nuovo da trascorrere di gran carriera. Con un anno, infatti, sarà come averne fatti dieci. Anzi, venti. Il motore a scoppio diventerà obsoleto e la benzina sarà come l’acetilene. Nessuno sa oggi cosa sia l’acetilene. Si usava per l’illuminazione dei lampioni, l’acetilene. Ai tempi dell’Uomo in Frac. Ci saranno dunque bellissime automobili da corsa. Belle ma proprio belle, più della Nike di Samotracia. E tutte quante col carburante pulito e nucleare. Ed è perciò che la benzina diventerà per tutti noi solo un ricordo perfino romantico. Come le cucine da campo alimentate con le bombole di gas. Come le stufe a kerosene. Come i termometri col mercurio. Neppure questi ci saranno più con l’anno nuovo. Ci saranno solo termometri a lettura digitale. Quelli che fanno bip con trentasei di febbre. Due bip, invece, con quaranta. E saranno termometri made in China.
Ci sarà più India. E finalmente non ci vergogneremo del nostro sangue. Diremo “namastè” e aspergeremo le stanze dei nostri appartamenti con le sacre gocce di profumi iranici. Faremo Yoga ma Yoga Kundalini, non quello per signorine. Ma Yoga della Potenza. E saremo agili. Come ghepardi. Saremo astuti. Come volpi. E poi dimostreremo ai nemici la nostra memoria antica da elefanti: respireremo in sanscrito. Immersi nel mare grande della gnosi noi praticheremo sesso e la metafisica. Con gesto elegante e con convinta ascesi strapperemo ogni foglio del calendario. Lo faremo per custodire lungo tutto l’anno le lunazioni, le maree e le aurore. Di tutti i minuti, gli istanti e i granelli di sabbia delle clessidre ne faremo soldati per gli eserciti in marcia verso l’eternità della lotta di sopravvivenza. Ci sarà, infatti, solo Volontà e Rappresentazione. E cavalcheremo la tigre.
Ci sarà più Russia. E impareremo perciò, già dal cenone a pasteggiare anche con la vodka oltre che col vino. Faremo festa. E questa volta col calendario ortodosso. Il segno della Croce si farà con le tre dita unite da destra a sinistra. E a San Nicola, a Bari, a vestire il lungomare sarà tutta una candida neve. Verrà la moda del ghiaccio e delle slitte. A punta Perotti metteranno le renne e ogni piccolo padre passerà col figlio almeno due settimane per andare a caccia.
Saremo tutti capaci di macellare le bestie, quelle più saporite. Prepareremo braci ma anche fuochi e fiamme alte per fumigare le carni da mettere a dimora.
Col nuovo anno, sempre fatto di gran carriera, metteremo a dimora anche un deposito di esperienze millenarie. I ragazzi non si iscriveranno più a Scienze della Comunicazione ma a Scienze sciamaniche. Le ragazze non vorranno più fare le veline ma tutte, ma proprio tutte, cercheranno di superare le prove psico-attitudinali per il corso all’Accademia Militare.
Sarà un anno all’insegna del Barone Ungern-Khan. Nei canali satellitari sarà tutto un raccontare le imprese dell’Armata bianca e i più valorosi, tornando dalle mamme, si esibiranno in un prodigio di spacconeria: masticare almeno uno dei bicchieri di cristallo, uno tra i tanti frantumati nei brindisi in onore dello Czar. Per grazia di Dio, infatti, sarà l’anno dell’Eurasia l’anno nuovo.
(Per gentile concessione dell’Autore)