Fonte: http://www.atimes.com/atimes/China/LL08Ad02.html
Il 3 novembre scorso, secondo il Global Times, “circa 1800 unità navali ed almeno un centinaio di navi da guerra, sottomarini e velivoli da combattimento” del PLA (People’s Liberation Army) “Marine Corps” hanno svolto una simulazione dal nome “Jiaolong 2010” (Dragon 2010) nel “conteso Mar Cinese meridionale”.
In un contesto caratterizzato da una crescente tensione, un’esercitazione con cento navi, sottomarini ed aeroplani dei marines cinesi rappresenterebbe di certo un fatto assai rilevante. Almeno se rispondesse al vero. Sfortunatamente, stando a quanto riportato da fonti militari ufficiali e a quanto compare sulla televisione cinese, il Global Times ha scritto il falso.
Il Global Times, associato con il People’s Daily, è una fonte relativamente nuova, famosa per le sue opinioni ed articoli marcatamente nazionalistici. Non fa parte del sistema dei media ufficiali dell’establishment militare.
Effettivamente, “Dragon 2010” è stata un’importante, sebbene non inedita, esercitazione di terra di un battaglione, con la Marina del PLA a supporto. Fino ad ora sono coinvolte solo una manciata di navi da guerra, con pochi elicotteri, ma senza alcun sottomarino –
a dimostrazione del fatto che, per i marines del PLA, spesso, in pochi è meglio.
Storia dei Marines cinesi
Costituiti da due brigate con una forza complessiva di circa dodicimila elementi, I Marines cinesi non sono propriamente un “Corps”, e non rappresentano certamente l’equivalente dei marines statunitensi.
La prima unità (divisione) venne costituita il 9 dicembre del 1954, ed entro poche settimane venne subito dispiegata nella battaglia delle isole Yijiangshan, durante la Prima Crisi dello Stretto di Taiwan. Negli anni successivi, le centodiecimila truppe di ritorno dalla Corea andarono a formare le otto divisioni dei marines.
Nel corso delle riforme militari intervenute alla fine degli anni ’50, le unità dei marines vennero smantellate ed il personale, con il rispettivo equipaggiamento, trasferiti nell’esercito del PLA. Nel 1974, lo scadente intervento dell’esercito durante la campagna dell’isola Xisha (Paracel) indusse la Commissione Militare Centrale a riconsiderare la necessità di una specifica forza marines nella Marina. Il 5 maggio del 1980 una brigata marittima venne istituita nella Contea di Ding’an, Hainan e, più tardi, rilocalizzata nell’area dello Zhanjiang, nella provincia di Guangdong, sulla terraferma.
Questa brigata, conosciuta come la 1st Marine Brigade, è subordinata alla Flotta del Mare del Sud (SSF) della Marina cinese. Per circa vent’anni, fu l’unica unità marine della Marina cinese. Nel giro di tre anni, dopo la riduzione di cinquecentomila uomini annunciata nel settembre del 1997, la 164° Divisione dell’Esercito, che stazionava anch’essa nelle vicinanze dello Zhanjiang, venne ridimensionata e trasformata in 164° Marine Brigade, sotto l’ombrello della SSF.
Il posizionamento di queste due brigate, nonché i gli schemi di addestramento ed i partners, individuano la loro zona di competenza nel Mar Cinese meridionale. Nel corso dell’ultimo decennio, così come hanno ricevuto nuovo equipaggiamento, hanno parimenti svolto diverse esercitazioni e missioni operative.
Organizzazione ed equipaggiamento
Il Libro Bianco del 2008 sulla Difesa nazionale ha fornito sinteticamente il profilo dell’organizzazione dei PLA marine: “Il Marine Corps, è organizzato in brigate, costituite principalmente da marines, truppe anfibie corazzate, truppe di artiglieria, tecnici e truppe anfibie di ricognizione”. Analisi dei rapporti dei media militari cinesi aggiungono dei dettagli a tale descrizioni, sebbene permangano delle incognite.
Entrambe le brigate sembrano avere pressappoco la stessa struttura, laddove le differenze risiedono soprattutto negli specifici equipaggiamenti. Si stima che ciascuna brigata sia costituita da:
- Uno o due battaglioni anfibi corazzati, ognuno dei quali composti da 30-40 carri armati anfibi o veicoli d’assalto.
- Quattro o cinque battaglioni di fanteria, alcuni dei quali meccanizzati con 30-40 veicoli di fanteria da combattimento (IFV) o truppe militari armate (APC).
- Una unità anfibia di ricognizione probabilmente composta da due o più “frogmen” e unità per operazioni speciali (SOF), inclusa un’unità con circa 30 sentinelle donna.
- Un battaglione di artiglieria ad auto-propulsione.
- Un battaglione con una compagnia missili anti-carro ed una compagnia missili anti-aereo con missili terra aria.
- Un battaglione di difesa chimica e di ingegneria.
- Un battaglione di guardia e delle comunicazioni.
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Un battaglione di assistenza.
Sotto i quartier generali di brigata, un reggimento anfibio corazzato comanda i battaglioni, uno o due di fanteria, ed il battaglione di artiglieria ad auto-propulsione. Questo reggimento è considerato il principale stratega ed unità di attacco per la brigata.
Il numero del personale di ogni battaglione dipende dal tipo di unità, con quelli di fanteria che probabilmente contano tra i 600 ed i 750 elementi, mentre altri battaglioni arrivano alla metà. La forza lavoro totale per ogni brigata e stimata intorno alle 5000-6000 persone.
A differenza del corpo dei marines degli Stati Uniti, a quelli cinesi non sono assegnati compiti organici dell’aviazione. Ed il reggimento di elicotteri, subordinato alla Flotta del mare del Sud fornisce sia il trasporto che il supporto in termini di potenza di fuoco ai marines. I marines hanno una relazione simile per il trasporto via mare con la flotta delle navi da sbarco della SSF, composta di circa 30 grandi e medie navi anfibie inclusa la Type 071 Landing Platform Dock.
Nel corso di un trentennio, la Prima brigata dei marines è stata equipaggiata con quattro tipologie di personale corazzato, trasportatori, fanteria, carri armati e veicoli da combattimento. La tipologia 77APC (copiata dalla sovietica BTR-50) fu seguita dalla 63APC (di progettazione indigena), la tipologia 86 (Soviet BMP) ed infine la ZBD05IFV, schierata inizialmente nel 2005/6 e ammirata nella parata militare del 2009. La brigata inizialmente è stata fornita del tipo 62 non anfibio, carri leggeri (basati sul tipo 59 del carro del principale carro da battaglia ma più piccolo) ed il tipo 63 dei carri anfibi leggeri (Soviet PT-76 modificati). Intorno al 2000, i carri anfibi leggeri tipo 63° entrarono nel PLA seguiti dai veicoli d’assalto anfibi ZTD05 nella metà del decennio.
Nuovo equipaggiamento è stato introdotto gradualmente, battaglione per battaglione, così le brigate spesso hanno una combinazione di differenti tipi di carri armati, veicoli da combattimento e truppe armate. Quando la Prima brigata è stata riqualificata, il vecchio equipaggiamento sembra sia stato trasferito alla 164th brigata. Attualmente la Prima brigata è equipaggiata con ZBD05 IFV e veicoli anfibi d’assalto ZTD05, mentre la 164th è caratterizzata da un mix di carri 63A e truppe militari armate tipo 86 e 63. La Prima brigata ha anche in dotazione il nuovo howitzer PLZ07 122 mm ad auto propulsione; il più vecchio tipo di howitzer tipo 89 122 mm ad auto propulsione si trova invece nella 164th.
Il piano di addestramento per il nuovo equipaggiamento dei marines può durare da alcuni mesi ad anni, spesso è caratterizzato da test di idoneità, prima che le unità e gli armamenti siano considerati operativi a tutti gli effetti. I marines sono tra le più rapide unità di risposta alle emergenze dell’esercito, con missioni di combattimento di operazioni anfibie e di difesa.
Addestramento
Le unità dei marines reclutano in base agli standard per le truppe da Operazioni Speciali. Si deve essere fisicamente idonei, all’ultimo anno di scuola media o dei diplomi superiori e di altezza minima pari a 1.67 metri. Il regime fisico dei marines è estremamente impegnativo con standard quali il percorrere cinque chilometri a nuoto in equipaggiamento da combattimento entro due ore e mezza, correre la stessa distanza in 23 minuti e fare 500 flessioni, addominali e piegamenti al giorno. Ogni marines riceve addestramento per il combattimento corpo a corpo.
Il reclutamento è condotto dalle due brigate stesse (come è prassi all’interno del PLA) per circa tre mesi a partire da dicembre. Successivamente l’addestramento professionale comincia per le unità e gli individui. La formazione della piccola unità anfibia parte ad aprile o a maggio aumentando di proporzione nel corso dell’estate e sul finire di essa. E’ possibile che le unità trascorrano anche due o tre mesi sul campo in zone anfibie di addestramento sulla penisola Leizhou e a Shanwei oppure nel poligono del Guangdong settentrionale.
L’addestramento delle unità di ricognizione e le truppe per operazioni speciali (SOF) assume diverse forme – paracadute, elicottero, incursioni via terra e sott’acqua – che fanno di esse unità dotate di capacità “triphibious”. Si allenano anche in demolizioni sott’acqua per togliere ostacoli dalle spiagge.
La gran parte dell’addestramento si svolge nel Mar Cinese del Sud con il supporto anfibio della SSF e di elicotteri, ma generalmente senza unità provenienti da altri servizi. Una rilevante eccezione è costituita dalla “Peace Mission 2005”, un’esercitazione russo-cinese svoltasi nella provincia dello Shandong. Nell’agosto del 2005 elementi del reggimento anfibio corazzato della Prima brigata e l’unità di fanteria navale russa hanno svolto un assalto ad una spiaggia durante la seconda di tre fasi di questa esercitazione aria-mare-terra che ha coinvolto diecimila persone.
Cinque anni dopo, la Prima brigata ha svolto la sua prima esercitazione oltremare, la “Blue Strike 2010”, dal 28 ottobre all’11 novembre a Sattahip, in Tailandia. Entrambe le parti hanno contribuito con 115 marines a questa esercitazione di quattro fasi incentrata su operazioni anti-dirottamento e missioni di recupero ostaggi. Durante la simulazione, i marines hanno formato una piccola unità sino-tailandese al fine di condurre parti di addestramento (PLA Daily, 12 novembre).
Proprio mentre la “Blue Strike 2010” era in corso, la Prima brigata schierava diversi battaglioni nel Mar Cinese del Sud per la “Dragon 2010”. Fonti ufficiali dell’esercito hanno fornito al riguardo notizie più attendibili rispetto a quanto riportato dal Global Times. Il PLA Daily ha scritto che “più di 1800 ufficiali e uomini della brigata dei marines insieme a più di 100 elicotteri armati, navi anti-mina, inseguitori sottomarini, navi da sbarco, veicoli anfibi corazzati, navi da assalto e diversi tipi di armamenti da fuoco diretti” hanno preso parte all’esercitazione. A differenza del Global Times, tali report non hanno menzionato sottomarini o la partecipazione di aeroplani, ma hanno descritto più accuratamente l’assortimento delle forze coinvolte.
CCTV-7, la televisione di stato cinese, ha diffuso un video in cui due fregate con missili Jianghu-V provvedevano al supporto di fuoco e tre grandi e due medie navi da sbarco anfibie “lanciavano” varie piccole imbarcazioni che trasportavano truppe ed oltre una dozzina ZBD05 e ZTS05 sulla terraferma. Due elicotteri Zhi-8 trasportavano truppe e due Zhi-9 fornivano supporto di fuoco aereo.
Sulla base dell’equipaggiamento osservato, uno o più battaglioni del reggimento anfibio corazzato della brigata ed elementi probabilmente provenienti da un altro battaglione dei marines (nelle piccole imbarcazioni) hanno costituito il grosso dei più di cento armamenti, navi, e velivoli presenti all’esercitazione. Anche se relativamente grande per un’esercitazione dei marines, la “Dragon 2010” non è stata affatto inusuale e ha coinvolto meno della metà dell’intera brigata.
Studenti delle istituzioni di formazione professionale militare del PLA hanno assistito alla “Dragon 2010”.
Contatti stranieri e missioni non tradizionali
La Prima brigata ospita periodicamente visitatori stranieri nella guarnigione dello Zhanjiang. I comandanti della Flotta americana del Pacifico e quello dei Marines hanno svolto la visita, rispettivamente, nel 2006 e nel 2008. Marines cinesi hanno svolto competizioni con piccole unità di marines americani, francesi, australiani, ed effettuato addestramento con forze speciali pachistane, nigeriane durante l’esercitazione “Peace 2009” nei pressi del Pakistan.
Una delle prime volte che la PLA aprì le proprie esercitazioni agli stranieri – l’esercitazione anfibia “Jiaolong-2004”, svoltasi a Shanwei nel settembre 2004 – vennero osservatori militari da Francia, Germania, Gran Bretagna e Messico, assieme a militari stranieri che studiavano in Cina.
Mentre I marines vengono addestrati per le loro principali mission di combattimento, vengono anche preparati e conducono una varietà di missioni di sicurezza non tradizionali. Recentemente, essi sono stati utilizzati in diverse operazioni di soccorso dopo dei disastri, come a Sinchuan nel 2008, dopo il terremoto di Wenchuan. Uomini rana dei marines hanno, ad esempio, provveduto alla sicurezza sottomarina alle Olimpiadi e in altri importanti eventi. Unita per le Operazioni speciali dei marines sono state utilizzate con ciascuna unità anti-pirateria della Marina cinese nel Golfo di Aden. Tali spiegamenti hanno fornito ai marines considerevole esperienza in operazioni da piccole imbarcazioni ed elicottero durante estesi periodi in mare.
Una missione di sicurezza non tradizionale nella quale i marines cinesi non sono coinvolti sono le operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite. Ingegneri del PLA, truppe mediche e da trasporto, ma nessuna unità da combattimento, con la People’s Armed Police di difesa dei confini e forze di polizia civile, hanno preso parte a circa 10 missioni ONU nel decennio passato. Oltre al loro carattere di risposta rapida, i marines possiedono solo piccoli elementi di tali tipologie di forze di supporto, ragion per cui, probabilmente, essi non sono utilizzati in missioni di peacekeeping.
Poche compagnie di marines hanno stazionato su una manciata di scogliere e di isole nel Mar Cinese del Sud assieme a forze della Marina, incluse forze di superficie, di difesa costiera, e personale di aviazione e navale. Questi avamposti sembrano ricadere sotto il commando della Flotta del Mare del Sud (SSF) attraverso la guarnigione navale del Xisha (Paracel) ed il Distretto di Nansha (Spratly).
Conclusione
Le unità anfibie e dei marines dell’esercito cinese costituiscono solo una piccola parte della forza di terra complessiva del PLA. D’altra parte, la modesta misura di tali unità permette il loro facile e rapido ammodernamento, con nuovo equipaggiamento, rispetto ad altre unità di terra. Le forze anfibie sembrano ricevere anche la priorità in sede di addestramento e sono sul campo per periodi lunghi durante la stagione di training.
Così, esse sono tra le più rapide ed efficaci unità dell’esercito cinese. Nonostante altre unità dell’esercito si stiano esercitando per delle operazioni, il ristretto numero di truppe anfibie specializzate partecipanti suggerisce che la Commissione Militare Centrale non sia in procinto di organizzare operazioni su larga scala nel breve e medio termine.
Senza il considerevole supporto civile, la capacità anfibia della marina – e dell’esercito – è in grado di trasportare solamente un terzo circa della forza complessiva e soprattutto solo per distanze limitate (non oltre poche centinaia di miglia). A seconda del nemico,delle condizioni atmosferiche, del supporto aereo e marittimo disponibile, e delle forze corazzate e logistiche da trasportare, i marines cinesi potrebbero probabilmente dare il via (forse due volte la misura della “Dragon 2010) ad un’operazione anfibia nel Mar Cinese del Sud senza una vasta ed approfondita preparazione.
I marines del PLA rappresentano un modello di ristretta, moderna, altamente addestrata forza del ventunesimo secolo. Ancora, al fine di aumentare la propria efficacia, essi hanno bisogno di ulteriore supporto logistico ed aereo, non di più fanteria. Basandosi in parte sull’esempio dei marines, l’intera struttura del PLA cinese potrebbe permettersi di operare un ulteriore ridimensionamento e bilanciamento tra i servizi ed entro le branche di ciascun servizio. Così facendo si darebbe continuità alla tendenza che la più piccola forza cinese è ora in grado di porre in essere rispetto al PLA del passato.
(Traduzione di Diego del Priore)
Dennis J Blasko, Tenente Colonnello dell’Esercito degli Stati Uniti ora in pensione, è stato attaché dell’Esercito USA a Hong Kong e a Pechino ed autore di “The Chinese Army Today (Routledge, 2006).