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Chi decide la nuova corsa agli armamenti?

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Fonte: “Fondsk“, 21.12.10

Gli ultimi giorni del 2010 sono caratterizzati dai contrasti nel Senato degli Stati Uniti sul nuovo accordo sulla riduzione delle armi strategiche trattato (START) firmato tra Russia e Stati Uniti. In questa occasione il comandante della Forze Strategiche Missilistiche russa Sergej Karakaev ha invitato i giornalisti nel suo quartier generale nel villaggio di Vlasikha e ha fatto una serie di affermazioni importanti.

Il nuovo START non vieta l’ammodernamento e la sostituzione di armi, compreso lo sviluppo di nuovi tipi di armi. Ecco perché la Russia, osservando i termini del nuovo trattato, anche se non è stato ancora ratificato, resterà pienamente indipendente, quando costituirà le sue unità della Forze Strategiche Missilistiche. A tal fine la Russia, da un lato, manterrà i sistemi missilistici esistenti (la cui vita operativa non è ancora terminata), nel suo arsenale e, dall’altro, sostituirà i vecchi sistemi (la cui vita operativa è finita) con quelle del tutto nuovi.

Prima di tutto i missili R-36M2 Voevoda (RS-20V nella classificazione START e SS-18 “Satan” nella classificazione NATO) saranno tenuti nell’arsenale russo. Il missile è in grado di trasportare 10 testate con potenza di 550 chilotoni ciascuna alla distanza di oltre 11.000 km. Il Voevoda è stato schierato nel lontano 1988, ma l’ultimo lancio di prova, del 24 dicembre 2009, ha dimostrato che la sua vita operativa può essere estesa. La 13° Divisione Missili di Zabaikalje (regione del Baikal) e la 62° divisione nella regione di Krasnojarsk sono dotate di questi missili – in totale ci sono 58 sistemi in funzione.

Non è solo l’età, ciò che porta il comando russo a scartare alcune armi dal servizio, ma anche la fine della cooperazione industriale dell’era sovietica – il missile Voevoda è stato progettato e prodotto a Dnepropetrovsk, in Ucraina, da parte della società Juzhmash. Tuttavia, il missile rimarrà negli arsenali delle Forze Strategiche Missilistiche della Russia fino al 2026, ha detto Karakaev. Lo stesso vale per il meno potente missile balistico intercontinentale basato su silo RS-18.

Una conclusione simile è stata presa sul mobile RS-12M Topol (SS-27 Sickle B1 nella classificazione NATO) – un missile intercontinentale testata singolo della potenza di 0,55 megatoni e una gittata massima di 11.000 km. Il primo reggimento di missili mobili Topol è stato messo in allerta nel luglio 1985. Nel 2009 è stato annunciato che la produzione dei missili mobili Topol sarà interrotta e, in futuro, un sistema completamente nuovo sarà messo in allerta. Per quanto riguarda i missili Topol su silo il loro schieramento continuerà. Il ministero della Difesa ha detto ripetutamente che, nei prossimi dieci anni, questi missili diventeranno il cuore della arsenale delle Forze Strategiche Missilistiche.

Il Generale S. Karakaev ha detto che il 14 dicembre un altro (il sesto) reggimento di missili Topol è stato messo in allerta nella divisione missilistica di Tatischchevo. Nel 2012, il numero di lanciamissili di questo reggimento raggiungerà le 10 unità.

Per quanto riguarda i sistemi missilistici completamente nuovi, secondo Arthur Usenkov, direttore generale della Corporation Rosobshchemash (uno dei reparti di punta della Agenzia Spaziale Russa responsabile dell’attuazione dello stato d’ordine dei missili) il missile R-36M2 Voevoda sarà sostituito con un missile balistico intercontinentale a propellente liquido basato su silo. Proprio come il Voevoda, il nuovo missile avrà una testata con 10 testate separabile a puntamento indipendente e sarà in grado di rimanere nascosto a un qualsiasi sistema anti-missile nel mondo che possa essere creato entro il 2050. Il nuovo missile può essere messo in funzione in 8 anni, se il suo sviluppo è intensamente finanziato e le necessarie moderne basi elettroniche create.

I missili a testata singola Topol verranno sostituiti con i missili balistici intercontinentali RS-24 Jars (SS-27 nella classificazione NATO). Gli RS-24 Jars hanno testate separabili e saranno invisibile a un qualsiasi eventuale intercettatore nemico. A dicembre, la divisione missilistica di Tejkovo, nella regione di Ivanovo, ha ricevuto la sua seconda divisione (brigata, NdT) di missili Jars nel 2010.

Le dichiarazioni rese da uno dei capi dell’industria della difesa russa e dal comandante delle Forze missilistiche strategiche sono in linea con la dichiarazione contenuta nel discorso annuale del presidente russo presso l’Assemblea federale, vale a dire: la Russia e l’Occidente si trovano ad affrontare l’alternativa o concordare una partnership per la creazione di un sistema di difesa anti-missilistica congiunto o iniziare una nuova corsa agli armamenti. L’ultima cosa non è auspicabile, ma se lo faranno gli Stati Uniti, la Russia dovrà fare lo stesso. E la risposta della Russia non sarà il missile Voevoda, anche se questo è il suo più potente missile balistico intercontinentale di oggi, con il quale è garantito il contrattacco.

Ma anche ora, il rapido rinnovamento delle forze strategiche nucleari russe è stato definito dagli obiettivi di sicurezza correnti. Il potenziale di difesa della Russia s’è ridotto drasticamente a causa dei processi devastanti negli anni ’90 e inizio del 2000. Va rilevato che sette anni dopo l’entrata in vigore del nuovo trattato START, ciascuna parte potrà avere 500-1100 vettori strategici e 1500-1675 testate. Ma la Russia ha quasi raggiunto questo livello, già ora, senza ulteriori tagli.

Entro la metà del 2010, le forze nucleari strategiche della Russia avranno 605 vettori strategici, in grado di trasportare 2667 testate nucleari. Di questo totale, le Forze Strategiche Missilistiche della Russia disporranno di 369 vettori e 1247 testate rispettivamente (contro 3.450 unità all’inizio del 2000).

La Russia dovrà prendere misure urgenti che le consenta di raggiungere velocemente l’obiettivo, oltre il quale sarà molto difficile contrastare gli attacchi nucleari di eventuali aggressori.

Secondo l’ex comandante delle Forze Strategiche Missilistiche della Russia, il colonnello-generale Nikolaj Solovtsov, le forze strategiche nucleare russe (SNF) dovrebbero avere almeno 1.500 testate nucleari, al fine di garantirsi un contrattacco, nonostante la presenza di sistemi antimissile degli USA.

Mosca ha dato un segnale preciso a Washington per quanto riguarda il nuovo Trattato START, quando promette di mettere in funzione nuovi missili balistici intercontinentali pesanti russi basati su silo, sostituendo i missili a testata singola con missili a testata multipla.

La Russia vorrebbe evitare una nuova corsa agli armamenti, ma non può ignorare i tentativi di violare l’equilibrio strategico, che comprende la creazione del sistema nazionale di difesa antimissile statunitense vicino ai confini russi.

Per il nuovo missile balistico intercontinentale, che è stato progettato per sostituire il missile Voevoda, non sarà un problema bypassare gli esistenti sistemi di difesa anti-missile degli Stati Uniti e i nuovi sistemi che possono essere sviluppati prima del 2050.

Copyright 2010 © Strategic Culture Foundation

La ripubblicazione è gradita con riferimento alla rivista on line Strategic Culture Foundation.

Traduzione Alessandro Lattanzio

http://www.aurora03.da.ru

http://www.bollettinoaurora.da.ru

http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/

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